Primo caso di meningite nel 2018, alunni a scuola regolarmente

La direttrice: "Teniamo le dita incrociate e speriamo presto di sapere di un miglioramento del bambino"

Primo caso di meningite nel 2018, alunni a scuola regolarmente
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Primo caso di meningite nel 2018, gli alunni oggi si sono recati a scuola regolarmente, la conferma viene dalla dottoressa Katia Cadei, direttrice della scuola dell’Infanzia Maddalena di Canossa di Ghedi, istituto del bresciano  frequentato dal bambino affetto da meningite.

Fortunatamente ad oggi nel Lecchese e nella Brianza Meratese non sono stati registratri casi. Ma la paura in Lombardia è tanta. Recentemenete infatti era stato colpito un bimbo nel Comasco. A Novenbre invece tragedia nel bergamasco, con un bimbo di un anno  di Palazzago sconfitto dalla menigite.

Meningite, le parole della direttrice

“Oggi i bambini si sono recati a scuola regolarmente, eccetto gli influenzati. – ha dichiarato la dottoressa Cadei – E’ tutto tranquillo. Ieri abbiamo lasciato ai genitori un numero di telefono per contattarci, demandando ad asl ciò di natura medica e sanitaria; le domande che ci sono state rivolte riguardano per lo più preoccupazioni. Ieri siamo stati informati dall’Asl e come da indicazioni ci siamo mossi nella giornata di ieri e constibuire ad avvisare tutte le famiglie che si sono tranquillamente recate in Asl per ottenere il farmaco per la profilassi”. Si tratta di 112 iscritti, più il personale dipendente.

La disinfezione aggiuntiva

Già ieri è arrivato l’ok da Asl che consentiva l’apertura della scuola, ma la direzione della stessa ha voluto essere ancora più scrupolosa di quanto chiesto: “Oltre alle pulizie di norma abbiamo fatto una disinfezione straodinaria di nostra iniziativa”. Si tratterebbe infatti di un caso di meningite da maingococco,  di origine batteria, quindi non veicolabile tramite gli ambienti.

Le condizioni di salute

Il piccolo di tre anni risulta in prognosi riservata al Civile di Brescia, dove è stato trasferito dopo essere stato ricoverato in ospedale a Manerbio. “Siamo anche noi in attesa di conoscere le sue condizioni di salute – ha aggiunto la dottoressa Cadei – non sappiamo ancora nulla ma teniamo le dita incrociate e speriamo presto di sapere di un miglioramento”. Pare che il piccolo non sia ancora fuori pericolo, ma che il peggio sia passato.

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