Andrea La Rosa morto Le rivelazioni degli inquirenti FOTO

Il ds del Brugherio è stato sgozzato e sciolto nell'acido da un amico a cui aveva portato 8mila euro per un prestito.

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Due persone arrestate per la morte del direttore sportivo del Brugherio Andrea La Rosa. I carabinieri hanno fatto il punto della situazione in una conferenza stampa appena conclusa al Comando provinciale.

andrea la rosa morto
Il bidone dov’era occultato il cadavere

Andrea La Rosa morto Le rivelazioni degli inquirenti

Andrea La Rosa è stato ucciso per una questione di soldi. Antonietta Biancaniello, residente a Quarto Oggiaro, e il figlio Raffaele Rullo, hanno invitato il direttore sportivo del Brugherio a casa loro, a Quarto Oggiaro. Il 35enne si è presentato con 8mila euro da prestare in amicizia. Rullo, infatti, era un conoscente della sua compagna.

Il timore dell’incontro

Secondo le ricostruzioni dei militari La Rosa aveva paura, e lo aveva confidato alla compagna e a un ragazzo della squadra che non si sentiva sicuro di andare a Quarto Oggiaro.

Sgozzato e sciolto nell’acido

Rullo, 35 anni, sposato e padre di due figli, ha attirato a casa l’amico e lo ha ucciso, tagliandogli la gola in cantina con l’aiuto della madre. I due poi hanno cercato di sciogliere il cadavere nell’acido, riuscendoci solo parzialmente. Così, giovedì hanno cercato di finire il lavoro portandolo lontano.

L’arresto

I militari del Nucelo Investigativo di Milano hanno fermato la madre, classe 1958, a bordo dell’auto su cui stava cercando di trasportare il corpo di La Rosa, chiuso in un bidone d’acciaio sigillato, a Seveso, in un sito a disposizione del figlio, dove sono stati ritrovati 24 flaconi da un litro di acido muriatico, che sarebbero stati utilizzati per finire il lavoro.

L’sms

A mettere i carabinieri sulle tracce dei due un sms partito dal telefono di La Rosa il 15 novembre, giorno della sparizione dell’ex calciatore. I militari hanno successivamente appurato che il messaggio non era stato mandato dall’uomo.

I due in carcere

Biancaniello e Rullo si trovano al momento in stato di fermo presso il carcere di San Vittore a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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