Un italiano su due beve acqua del rubinetto

Lo dice una ricerca del Gruppo Cap basata sulle conversazioni on line

Un italiano su due beve acqua del rubinetto
Pubblicato:
Aggiornato:

Un italiano su due beve acqua del rubinetto. Una scelta consapevole, che fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. È quanto emerge da una ricerca realizzata da Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, attraverso l’analisi di un intero anno di conversazioni online (marzo 2017/febbraio 2018). Un’indagine che ha consentito di identificare tanto le preferenze e le abitudini di consumo quanto i pregiudizi, gli errori e le reali informazioni degli italiani in fatto di acqua da bere.

L’acqua del rubinetto fa bene all’ambiente, alle tasche e alla salute

“L’acqua del rubinetto fa bene all’ambiente, alle tasche e alla salute”.

Lo ha spiegato Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato del Gruppo Cap in occasione del talk “Il benessere passa dal rubinetto di casa tua”. Un appuntamento quest’ultimo della Milano Digital Week.

La ricerca, condotta da Reputation Manager, principale istituto italiano nell’analisi e misurazione della reputazione online di brand e figure di rilievo pubblico, per conto di Gruppo CAP, ha evidenziato come un italiano su due, ovvero il 53,6%, sceglie di bere l’acqua di casa. Si tratta di una scelta consapevole, frutto di una verifica dei controlli a cui è sottoposta dai gestori delle reti idriche italiane.

Tra le motivazioni che spingono i consumatori a scegliere l’acqua di rete, c’è anche una spiccata sensibilità per l’ambiente. Il 25% la usa sia perché quella del rubinetto è acqua a chilometro zero (e quindi non comporta emissioni di Co2).  Sia perché, non essendo confezionata, consente di ridurre la produzione e lo smaltimento di plastica.

Il 16% infine, opta l’acqua di casa anche perché è conveniente.

Ma i pregiudizi restano

Tra coloro che invece continuano ad utilizzare l’acqua in bottiglia (sono il 46%), si riscontra il permanere di una serie di pregiudizi. Primo fra tutti il fatto di essere genericamente definita “più buona”.

“Per esempio – spiegano i ricercatori – l’87% dei consumatori di acqua confezionata, senza sapere nemmeno a quanti controlli viene sottoposta l’acqua di casa, ritiene che quella in bottiglia contenga meno sostanze dannose per l’organismo, come  il cloro, percepito in modo negativo”.

A rafforzare questa convinzione, anche casi celebri. A partire dalla  presenza di PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) in Veneto.

“L’acqua di rete è controllata”

“In realtà oggi l’acqua di rete in tutta Italia è molto controllata”, assicurano dal Gruppo CAP. “Il nostro gruppo ha per primo introdotto nel nostro Paese, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, il Water Safety Plan, rivoluzionario sistema di analisi dell’acqua che prevede più controlli, più prelievi, più parametri nell’intera filiera idro-potabile: da quando l’acqua entra nell’acquedotto fino al punto di erogazione finale. Introdotto recentemente dalla normativa europea, il WSP diventerà presto obbligatorio in ogni Stato dell’Unione europea”.

Nell’era della post verità, spesso le fake news hanno più risonanza delle notizie reali –  ha spiegato Russo – Ma un’azienda come la nostra, con 90 anni di storia alle spalle, deve tenerne conto e fare di tutto per far capire il valore e la qualità di un bene prezioso come l’oro blu. Utilizzando strumenti digitali come la nuova app che consente di leggere la composizione dell’acqua dentro e fuori casa, tramite geolocalizzazione, in tutto il territorio della Città metropolitana”.

Per fare chiarezza in merito ai pregiudizi e alle false informazioni che spesso girano sul web, l’azienda pubblica ha lanciato il blog acquadelrubinetto.gruppocap.it, una vera e propria guida online che raccoglie tutto quello che c’è da sapere sull’acqua che sgorga dai rubinetti di casa: qualità, caratteristiche, benefici, utilizzi.

Seguici sui nostri canali