Troppi silenzi e poca trasparenza: il sindacato attacca il Comune di Lecco... di nuovo

Sotto accusa anche le condizioni di sicurezza dell'ambiente di lavoro.

Troppi silenzi e poca trasparenza: il sindacato attacca  il Comune di Lecco... di nuovo
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Troppi silenzi e poca trasparenza: il sindacato attacca il Comune di Lecco. In particolare è la Cgil, attraverso una nota ufficiale di Catello Tramparulo, segretario generale della Funzione Pubblica, a sollevare il velo su una tensione, nemmeno molto velata tra Comune e sindacato. La presa di posizione odierna per altro  torna a una polemica che era già stata sollevata dai sindacati a  gennaio. In quell'occasione, riferendosi al concorso per dirigenti,  la Uil aveva accusato Palazzo Bovara di ipocrisia. E anche la Cgil era scesa  in campo chiedendo maggiore trasparenza.

Il sindacato attacca il Comune

"Sono mesi che chiediamo all’Amministrazione Comunale di Lecco un cambio di rotta nel rispetto delle relazioni sindacali, ma ad oggi ancora nessuna risposta concreta è stata data" sottolinea Catello Tramparulo. "In realtà una risposta è stata fornita alla nostra Organizzazione Sindacale, proprio durante l'ultima trattativa: l'attacco furente e scomposto del Segretario Comunale nei confronti della FP CGIL, rea di assumere posizioni divergenti rispetto a quelle avvalorate dall’Amministrazione Comunale".

Ma quali sono le richieste del sindacato?

" Che fine hanno fatto e come sono state individuate le posizioni organizzative e le alte professionalità all’interno del Comune di Lecco?...Ci sembrava che, dopo essere stati coinvolti dalla stessa Amministrazione Comunale in questa roboante rivoluzione, che avrebbe dovuto coinvolgere tutti i servizi, a favore della valorizzazione di tutto il personale in forze, almeno un minimo cenno di riscontro rispetto alle modalità procedurali perseguite in tal senso fosse dovuto...". Questa la domanda principale sollevata dalla Cgil.

L'accesso agli atti

"Come FP CGIL abbiamo  presentato formale richiesta di accesso agli atti" prosegue i segretario della funzione pubblica. "Ciò per chiarire una volta per tutte cosa sia realmente accaduto nelle procedure interne di assegnazione dei ruoli apicali, alla luce dell’assetto organizzativo prospettato alle OOSS, coinvolte, ribadiamo ancora una volta, dalla stessa Amministrazione Comunale, nel percorso di valutazione, ai fini della condivisione delle scelte amministrative". E ancora "A distanza di mesi, a corredo della raccolta dei documenti richiesti a tutti i livelli dalla nostra Organizzazione Sindacale, vorremmo anche sapere cosa intende fare il Comune di Lecco rispetto alla costituzione della società mista, tipo Impresa Sociale, ricordando che la condizione e il futuro assetto contrattuale dei dipendenti addetti ai servizi sociali è materia di confronto con le OOSS e non può essere gestito internamente dall'Amministrazione"

Il no dei dipendenti alla società mista

Su questo fronte il sindacalista sottolinea che durante l'ultima assemblee sindacale dello scorso febbraio, la maggioranza dei dipendenti " ha votato all’interno di un ordine del giorno nel quale hanno espresso la netta contrarietà alla costituzione della società mista, in cui il capitale viene gestito da soggetti privati, per la gestione dei servizi sociali, in difesa dei servizi e del lavoro pubblico…"

Le condizioni di sicurezza

E non è finita qui perchè Catello Tramparulo parla anche dell'ambiente di lavoro dei dipendenti di Palazzo Bovara "Ribadiamo la necessità di far chiarezza rispetto alla verifica delle norme di sicurezza dei dipendenti del Comune di Lecco sul luogo di lavoro, secondo le disposizioni impartite dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro...non è ammissibile lavorare in ambienti con soffitti puntellati, ai limiti del rispetto di qualsiasi norma di legge...".

 

 

 

 

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