"Segni e parole per la legalità" Libera Lecco premia cinque classi VIDEO

Questo pomeriggio le premiazioni del concorso promosso in memoria di Paolo Cereda

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Libera Lecco ha premiato gli studenti che lo scorso dicembre avevano accolto l'invito a partecipare al primo concorso in memoria di Paolo Cereda. "Segni e parole per la legalità" il titolo che ha fatto da traccia alla creatività dei ragazzi. Ma è certo che ad ispirare i lavori presentati alla commissione è stato soprattutto l'esempio del coordinatore lecchese dell'associazione che si batte contro tutte le mafie.

Libera Lecco nel ricordo di Paolo Cereda

Cinque le classi premiate nel corso dell'incontro ospitato nell'Aula Magna dell'Istituto tecnico Fiocchi nel tardo pomeriggio di quest'oggi. Presenti le istituzioni con il prefetto Liliana Baccari, l'assessore alle Politiche sociali Riccardo Mariani,  il presidente della Provincia Flavio Polano, il presidente della Fondazione Comunitaria Lecchese Romano Negri. Ma anche la famiglia di Cereda, i suoi genitori, la moglie Antonia, i figli Luca e Silvia. Presente anche   Lorenzo Frigerio, giornalista di Libera informazione. E' stato lui a restituire il ricordo più autentico dell'amico scomparso prematuramente lo scorso settembre. Un ricordo fatto di flash quanto di una riflessione postuma sull'eredità ricevuta.

"Paolo sempre di corsa"

"Paolo era sempre di corsa. Correva perché doveva prendere un treno, andare a conoscere una persona, trovare sostegno ad un progetto. L'ho ricordato prendendo il treno per venire qui. Ma anche il ventilatore acceso in questa sala mi ricorda quello della stanza d'albergo a sinigallia, quando mettevamo a punto il progetto  da presentare all'Amministrazione comunale...". Quasi che Paolo fosse ancora vivo. "Lo è. Evitiamo di metterlo su un piedistallo. Lo vogliamo qui a dirci di darci una mossa, con quella tensione morale che lui aveva scolpita nel cuore".

26 Scuole hanno partecipato

Il concorso era rivolto alle scuole secondarie di primo e di secondo grado di Lecco e provincia. Le classi partecipanti sono state chiamate a produrre un elaborato creativo inerente ai temi della partecipazione, della responsabilità sociale, dei valori della legalità democratica e della cittadinanza attiva, della pace e della giustizia sociale. La
risposta è stata  significativa. Sono pervenuti elaborati di grande valore, approfondimento e creatività da parte di 26 classi del territorio.  La Fondazione Comunitaria del Lecchese, in collaborazione con Libera, ha analizzato questi lavori scegliendo i cinque  vincitori. A ciascuno è stato corrisposto un premio dal valore di 1.000 euro da utilizzare per l’acquisto di attrezzature, attività didattiche e visite d'istruzione.

Cinque classi premiate

La cerimonia è stata anche occasione da parte dei vincitori di illustrare i propri lavori. Grande l'ammirazione, sinceri gli applausi.  La classe 2A della scuola secondaria di primo grado Ticozzi ha prodotto un giornalino di classe. "La libertà dopo il silenzio"  il nome della testata. Dentro ci sono interviste, reportage, persino una sezione cruciverba con le "parole della mafia" hanno spiegato le alunne Marianna e Adele. "Denunciando le ingiustizie difendiamo la libertà" la consapevolezza raggiunta.

La classe 2F della Stoppani ha scritto una canzone, l'ha messa in musica, quindi eseguita con molta emozione davanti alla platea del premio. "Un biglietto per la libertà" il titolo del pezzo rap.

La classe prima del liceo classico Leopardi ha dedicato al progetto la sua ora settimanale di scrittura creativa. Ne è risultato  l'articolo scritto in prima persona da una giornalista immaginaria. Il suo pezzo parla della pizzeria "Fiore", nata dalla trasformazione della roccaforte della 'ndrangheta in un luogo di aggregazione giovanile e cultura della legalità. Il progetto sognato, perseguito e realizzato da Paolo Cereda per l'appunto.  La classe 3M del Liceo Grassi ha scritto un intenso racconto. La lettura dell'ultima parte ha molto colpito il pubblico.

Gli studenti del Cfpp

Infine gli studenti dei corsi di grafica e agricoltura del Centro di formazione professionale Cfpp.  "Noi non ci siamo preparati, lo diciamo subito...". Sembrava voler mettere le mani avanti l'insegnante Simona Panzeri quando ha radunato i ragazzi per ricevere il premio. Se si è trattato di improvvisazione, la presentazione dei ragazzi è risultata eccellente, per autenticità della sostanza.  In poche settimane una classe ha infatti prodotto le vignette che sono confluite in una storia, quindi in un "libro game", quindi nella grafica di una maglietta. La storia arriva ad una morale che non è affatto scontata. "Che la legalità è sempre una scelta". Gli "agricoltori" all'inizio non sapevano bene che fare. "Ci siano confrontati tanto. Alla fine siamo venuti qui alla pizzeria Fiore e abbiamo rifatto le aiuole. Tra noi, a scuola, qualcuno non  si trovava tanto bene con gli altri. Realizzando questo progetto abbiamo scoperto che fare in gruppo e qualcosa che serve sempre a tutti".

Manco a dirlo la premiazione si è conclusa da Fiore . Con un simpatico “Aperitivo della legalità” presso il bene confiscato e restituito alla collettività. Il sogo di paolo cereda che non solo si è realizzato. ma continua a realizzarsi.

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