Le nuove frontiere dell’oncologia al Rotary Club Lecco Manzoni

I relatori sono stati il Professor Filippo De Braud, luminare di fama internazionale dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e il Primario, Dr. Antonio Ardizzoia

Le nuove frontiere dell’oncologia al Rotary Club Lecco Manzoni
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Le nuove frontiere dell’oncologia: se ne è parlato  al Rotary Club Lecco Manzoni

Le nuove frontiere dell’oncologia

Giovedì 9 novembre,  il Professor Filippo De Braud, luminare di fama internazionale dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, con a fianco il Primario, Dr. Antonio Ardizzoia,  Direttore UDC Oncologia ASST Lecco, hanno illuminato e rassicurato i tanti presenti sui progressi della ricerca in oncologia.

Gradite presenze, tra le altre, il Direttore Generale Istituto Tumori di Milano, Dr. Luigi Cajazzo, che ha presentato l’Istituto nelle sue funzioni ed attività, il Direttore Sanitario dell’Ospedale A. Manzoni di Lecco, Dottoressa Flavia Pirola, il Direttore Sanitario dell’Istituto Tumori di Milano, Dottoressa Patrizia Monti.

 Il Professor Filippo De Braud

"In questi ultimi anni, i progressi della ricerca in oncologia sono legati agli studi clinici considerati come opportunità per i malati" ha spiegato De Braud. "Il lavoro in atto all’Istituto Nazionale Tumori di Milano consiste nella ricerca di nuovi farmaci. Lo studio dei farmaci rappresenta la fase 1, ovvero la fase che sta alla base di possibili nuove terapie". Presso il centro arrivano malati da ogni parte d’Italia e anche dall'estero, animati dalla speranza di ottenere migliori risultati. Occorrono risposte  che non prescindano dallo stato di salute reale dei singoli pazienti, dalle diverse patologie che li riguardano, in quanto non tutte le cure sono fattibili in modo indifferenziato per tutti i malati. "Attualmente abbiamo circa 40 studi di fase 1: dobbiamo essere degli apripista. Naturalmente la guarigione è sempre più frutto di interazioni di tipo farmaceutico ed interventistico. Le premesse sono buone, stante il fatto che i risultati migliorano di anno in anno, come comprovato dalla costante diminuzione del tasso di mortalità in ogni tipologia di malattie tumorali".

Dr. Antonio Ardizzoia

Il Primario Dr. Antonio Ardizzoia ha completato il quadro. "Negli ultimi anni notevoli sono stati i progressi nella cura dei tumori. Risultati sono stati ottenuti sia in ambito terapeutico sia nella definizione di percorsi clinico assistenziali adeguati e della conseguente presa in carico a 360° relativamente alla storia della malattia" ha sottolineato. "Dagli anni 2000 le innovazioni hanno riguardato le terapie biologiche e in particolar modo le cosiddette target therapy: si tratta di farmaci mirati verso le sole cellule tumorali che permettono di ottenere migliori risultati con minori tossicità. Spesso sono farmaci orali che hanno consentito di migliorare le cure sia di tumori solidi che ematologici, fino ad oggi con scarse possibilità di trattamento efficace". Più recentemente vi è stato lo sviluppo della cosiddetta immunoterapia: parliamo di sostanze che permettono al nostro sistema immunitario di combattere il tumore. Si tratta di una nuova “filosofia” di cura che sta portando a grandi risultati anche per periodi prolungati.

L’aumento delle possibilità di cura

E ancora "In questi anni si è lavorato molto anche sulla standardizzazione dei percorsi ottimizzando le risorse, migliorando le performance e cercando di supportare il paziente in tutte le fasi di malattia". L’aumento delle possibilità di cura e di sopravvivenza nonché le minori tossicità dei trattamenti hanno portato alla necessità di rivedere il supporto che possiamo garantire ai pazienti: il migliore outcome dei trattamenti ha infatti condotto all’implementazione di tutte quelle azioni di sostegno che garantiscono un miglioramento della qualità di vita dei nostri utenti. "Ciò significa favorire il ritorno ad una vita ‘normale’, lavorativa e affettiva, puntando sull’alimentazione, sull’attività fisica e sull’estetica. Dare “vita” e non solo “tempo” diventa la finalità del nostro lavoro".

Rotary Club Lecco Manzoni

"Serata grandiosa e significativa" ha commentato la Presidente del Rotary Club Lecco Manzoni, Nicoletta Spagnolo, sottolineando quanto siano state chiare e rasserenanti le parole dei due inestimabili relatori. La sistematica collaborazione tra l’Istituto Nazionale dei Tumori e l’Ospedale A. Manzoni di Lecco (ed in generale, con le unità ospedaliere locali), unitamente all’importante traguardo delle cure verso percorsi sempre più personalizzati alle esigenze dei singoli pazienti e sempre più guidati dall’attenzione alle persone (lavori di équipe, supporti trasversali, ecc.), costituiscono, ha affermato la Presidente Nicoletta Spagnolo,  chiavi di lettura dei costanti progressi della ricerca e del continuo miglioramento della qualità di vita dei pazienti colpiti da tumori. Ha poi concluso, ribadendo le parole d’ordine della prevenzione: abolire il fumo, mangiare in modo morigerato e diversificato,  svolgere una sana e regolare attività fisica. "Grazie di cuore ai relatori per questa interessantissima e ben riuscita serata, emblema di un Rotary che sostiene la cultura, la formazione e l’informazione in ogni campo dell’attività umana".

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