Festa della Repubblica | Ecco le medaglie d'onore alla memoria di grandi lecchesi e i nuovi Cavalieri

Domani le celebrazioni con le premiazioni

Festa della Repubblica | Ecco le medaglie d'onore alla memoria di grandi lecchesi e i nuovi Cavalieri
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Verrà celebrata domani anche a Lecco la Festa della Repubblica con l'annuale manifestazione organizzata dalla Prefettura.

 

Il programma della Festa della Repubblica

Alle 10.00 sul Lungo Lario Isonzo avrà luogo l’alzabandiera. A seguire, alle 11.00 presso la Sala Don Ticozzi (via Ongania 4) si terrà la cerimonia istituzionale durante la quale verranno consegnate le medaglie d’onore e i diplomi di onoreficenza dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”. L’accompagnamento musicale sarà eseguito dal Corpo musicale Alessandro Manzoni Città di Lecco.

I nuovi Cavalieri

Ecco i nuovi Cavalieri Lecchesi: si tratta di Sebastiano Armeri di Olginate, Luigi Gianola di Colico, Pietro Giumelli di Crandola, Gianluca Mannella della Guardia di Finanza di Lecco, Inva Venturini di Birvio, Ciro Vitiello di Ballabio. Due i Cavalieri Ufficiali ovvero Cesare Alippi di Lierna e Marco Pellegrini di Casatenovo.

Riconoscimenti alla memoria

Queste invece le medaglie d’onore che verranno conferite domani  ad memoriam dalla Repubblica Italiana

Battista Bettega, classe 1919, di Dervio, alpino del Battaglione “Morbegno” (frontiera francese, Greco-Albanese, Russia), stanziato in alta Val Pusteria nella Caserma di San Candido la sera dell’8 settembre 1943 rifiuta di aderire alla costituenda Rsi. Catturato dai tedeschi è deportato nei lager nazisti di Lipsia Stammlager IV. Liberato a fine guerra.

Carlo Bolis, classe 1924, di Erve, alpino del Battaglione Tirano, l’8 settembre è in Alto Adige. Catturato dai tedeschi e internato a Reisband; liberato dai soldati russi a fine aprile 1945. Già decorato di “Croce al Merito di Guerra” nel 1976 e del diploma d’onore quale combattente per la libertà d’Italia nel 1985 dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

Bruno Corti, classe 1913, di Pescate, alpino del Battaglione “Morbegno”, catturato dai tedeschi sul fronte russo, morto in prigionia il 28 febbraio 1944. Le spoglie sono state rimpatriate nel 1992.

Mario Crocchi, classe 1914, di Bellano, alpino del Battaglione “Valle Intelvi”, scampa alla ritirata di Russia. Catturato l’8 settembre 1943, a Fortezza (BZ) e deportato nei a Linz - Salisburgo. Rimpatriato a fine guerra.

Giovanni Pini, classe 1922, di Mandello, alpino in Merano, poi al Comando Brigata Alpina, catturato dai tedeschi sul fronte jugoslavo, internato a Stammlager XX B (Danzica), liberato dai russi nel marzo 1945. E’ morto a Mandello nel 1983

Pietro Orlandi, classe 1917, nato a Pasturo, alpino del Battaglione “Morbegno”, è morto a soli 58 anni il 15 novembre 1975. Inviato dapprima sul fronte alpino occidentale contro la Francia e poi su quello greco-albanese, Orlandi fu gravemente ferito in combattimento nel 1940. Curato in vari ospedali militari territoriali, nel 1942, dichiarato guarito, raggiunse il “Morbegno” partito per la Russia. Il 26 gennaio 1943, a Nikolajewka, durante l’ultima battaglia per la salvezza, Pietro, sebbene duramente provato dall’allucinante ritirata costellata di croci e dai postumi della malattia, darà prova di grande coraggio e di altruismo. Trieste Ronchetti, classe 1915, di Lecco, geniere scelto dei Telegrafisti, catturato in Grecia; deportato a Stammlager, liberato nel 1945.

Giuseppe Valsecchi, classe 1916, di Erve, Artiglieria Alpina “Gruppo Bergamo”, dopo la Russia, catturato a Bressanone e deportato a Stablak (Prussia Orientale), Custrin, Brandeburgo, Berlino e Belgrado. Liberato il 1 luglio 1945. «Croce al Merito di Guerra» nel 1974.

Pietro Valsecchi, classe 1920, di Erve. 2° Rgt. Artiglieria Alpina “Gruppo Val Camonica”, poi “Gruppo Bergamo”, in Grecia, Russia, quindi prigioniero in Germania. Vanta due “Croci al Merito di Guerra”.

Paolo Viganò, classe 1922, di Rogeno, Artiglieria Alpina “Gruppo Val Camonica”, sopravvissuto alla ritirata di Russia, l’8 settembre cadde prigioniero dei tedeschi a Vipiteno. Internato in Germania a Protest, Bremonvsch, Stammlager. Liberato dalle Forze Alleate

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